lunedì 8 giugno 2015

MODA & MODI

Shibori a Trieste, bello e imperfetto


Una collana realizzata con la tecnica shibori: tessuto tinto e arricciato ad alta temperatura




Il fascino della tecnica shibori è che il risultato non è mai scontato. Le pieghe, i nodi, la temperatura, gli agenti atmosferici, perfino il tocco di chi lo esegue, rendono questo antico processo giapponese di decorazione del tessuto sempre imprevedibile.

La preparazione ha un che di rituale, come molte delle “cerimonie” orientali. Si comincia col piegare geometricamente la stoffa, che viene poi assicurata tra due supporti di legno, legata con uno spago, quindi immersa nell’acqua con il colore. La tinta corre lungo le pieghe, impregnando solo le parti non protette, così che quando si scioglie il laccio che immobilizza le fibre tra le tavolette di legno, sul tessuto si è impressa una geometria. A prima vista sembra una scansione ordinata, un disegno che si ripete, ma un’occhiata più attenta rivela che la tinta si è diffusa con piccole deviazioni “controllate”, con impercettibili sbavature, che è stata assorbita con maggiore o minore intensità. Lo stesso avviene se il tessuto è annodato, perchè il colore scivola lungo le arricciature, ma non riesce a penetrarvi.

Queste variabili rendono ogni pezzo di stoffa unico, proprio perchè imperfetto, irregolare. Se poi l’immersione nella tinta avviene ad alta temperatura, il tessuto si deforma e crea effetti tridimensionali.

Siete in vena di atmosfere orientaleggianti, ma non di paludarvi in un kimono? Un pezzo creato con lo shibori può bastare, di tendenza ma non sopra le righe. Da “Studiocinque e altro” a Trieste, Ines Paola Fontana e Roberta Debernardi, artigiane creative interessate al Giappone e alla sua ricerca formale (basta dare un’occhiata al sito per capirlo, www.studiocinqueealtro.com), si esercitano da tempo a sperimentare e contaminare tecniche tradizionali. Dallo shibori hanno ricavato una collezione di accessori, discreti e facilmente abbinabili, in tonalità morbide, con qualche guizzo di adrenalina.

Innanzitutto le stole, dove la scansione dei motivi ricavati dalle manipolazioni del tessuto durante la tintura, si declina in pezzi importanti ma non impegnativi. Poi borse e pochette, di diversa grandezza nei toni dell’azzurro, del tortora, del rosa, del rosso, e cinture obi, ricavate dall’accostamento dei pezzi “shibori” con tinte unite o tessuti d’arredamento più “industriali”. Ci sono anche collane lunghissime, ottenute infilando il tessuto su un ferro e immergendolo nel colore ad alta temperatura, al “modo” di Issey Miyake.
Tutto aereo, elegante, perfetto per spezzare il nero,“nippo” ma senza esagerazioni. (Studiocinque e altro viale D’Annunzio 4, tel. 040-775359)
twitter@boria_a 


Da studiocinqueealtro.com Trieste



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