lunedì 25 aprile 2016

MODA & MODI

Conchiglie che raccontano storie, da portare al dito



 


 Trasformare conchiglie in gioielli unici, senza sottrarle al mare. Antonello Malfa lo fa da molti anni e i suoi anelli sono stupende creature della natura, che dell'ambiente da cui provengono conservano sfumature, imperfezioni, asprezze e fragilità, piegate dall'arte del designer fino a farne oggetti d'arte, uno diverso dall'altro, pezzi unici, irripetibili. Nel 2001 la sua prima linea “Atlantide”, nata dalla magia di un caso: durante una passeggiata, una conchiglia trovata sulla spiaggia scivola naturalmente al dito della fidanzata, come un anello già modellato e addolcito dall'erosione dell'acqua. Ecco l'idea. Cercare conchiglie, arricchirle con inserti di pietre preziose e semipreziose, trovare l'equilibrio tra i colori e le forme impressi dalla natura e l'intervento dell'artigiano. Atlantide, l'isola dalle immense ricchezze citata per la prima volta da Platone nel dialogo Timeo e Crizia, diventa così una collezione di anelli, orecchini, bracciali, ciascuno con un nome diverso, come diversa è ogni volta la mano degli elementi esterni e quella dell'artista, monili che ispirano mondi lontani e fantastici.





Le geometrie della natura sono il punto di partenza, conchiglie e ricci di mare, in cui vengono incastonati perle e coralli, ametiste, turchesi, frammenti di madreperla, granati e ambra, acquemarine, rubini grezzi e rose del deserto, intrecciati a rame e ottone.

Antonello Malfa


Quindici anni dopo, nel 2016, “Atlantide” rinasce, mantenendo fede all'ispirazione originaria. La nuova linea di gioielli di Antonello Malfa sarà presentata a Trieste venerdì 6 maggio, alle 18, in quel piccolo scrigno di accessori d'autore che è "Giada" di Silvia Vatta, in via Roma 16 (www.giadatrieste.com info@giadatrieste.com)



"Giada" di Silvia Vatta in via Roma a Trieste

Ho comprato un anello di Malfa molti anni fa, non sapendo niente del suo autore, colpita dall'imponente eppure aerea incastellatura di forme, come una spuma d'onda rosata, che culmina in un cuore di corallo. Racchiude tutte le sfumature della sabbia, che cambiano girandolo intorno al dito, ruvido al tatto ma dolce da infilare, perché la tecnica del designer ne ha smussato, e anche irrobustito l'anima, con una tecnica particolare. Cattura sempre lo sguardo, e non solo per la dimensione: racconta una storia, è autentico, non seriale.

twitter@boria_a


Nessun commento:

Posta un commento