lunedì 19 gennaio 2015

MODA & MODI, la scomparsa dell'homo mankle
Ryan Gosling
Il neologismo inglese “mankle” non vi dice nulla? Non importa, ne farete a meno. Le passerelle della moda maschile, prima a Londra, poi a Firenze e a Milano, l’hanno cancellato dal vocabolario. Mankle, ovvero male+ankle, sta per caviglia maschile. E non solo, perchè nella crasi modaiola, c’è un aggettivo sottinteso: bare, ovvero, nudo. Bare mankle, però, non è solo l’equivalente di un lui scalzo, calzetto-free in incognito, come sarebbe banalmente intuibile. Anzi. Qui parliamo di mankle pride, di un uomo che esibisce una porzione, più o meno ampia, di pelle, tra il bordo o il risvolto dei pantaloni e la scarpa. Vezzo controverso e guardato con sospetto, ma praticato da “celeb”, stilisti e comuni mortali purchè modaioli osservanti.
I red carpet che trovate in rete ve ne forniscono uno spettro abbastanza ampio: attori e registi soprattutto, da Jude Law a Wes Anderson da a Ryan Gosling a Zac Efron, portano questa fascia spigolosa di epidermide, accuratamente depilata, come un accessorio irrinunciabile dei loro completi. Asseverazione precisa, segno di riconoscimento: appartengo a una tribù, non solo mi vesto alla moda, “ ne so”.
Di signori “mankle” se ne sono visti parecchi, soprattutto virtuali e in pubblicità, ma il trend non ha mai veramente conquistato la strada. Se la tendenza dei completi maschili ad asciugare i pantaloni sulla coscia e ad accorciarli è scesa dalla passerella e ha convinto anche l’uomo normale mediamente attento a che cosa cambia nel suo guardaroba, i “sockless” dichiarati sono rimasti una minoranza (un po’ leccata e fastidiosa, diciamolo). Anche perchè il risvolto perfetto e precisino dei pantaloni e la caviglia al vento, si apprezzano nei biker delle megalopoli, col terrore di lasciare nei raggi la piega dei pantaloni (e non solo), un po’ meno sugli imitatori di provincia, col metro in mano a pareggiare i centimetri di pelle esposta.
A Londra non se n’è visto un quadratino, nè tra i talenti dello streetstyle (molti passati da Trieste, come Shaun Samson, vincitore di Its 2011, i cui calzettoni al ginocchio sui bermuda non sono stati però un’alternativa apprezzabile...), nè tra i maestri di sartorialità di Savile Row. Enfasi sul piede maschile a Milano, splendidamente calzato in mocassini, stivaletti, scarponcini o scarpe stringate, sotto cui si intravede un rassicurante calzino, a volte un autorevole calzettone. Il pantalone è a tendenza variabile, si allunga e si accorcia a seconda dei brand, ma anche dove “risvoltini” e “risvoltoni” rimangono una costante, la caviglia maschile è oscurata. E funziona davvero: se non si vede, si desidera di più.
@boria_a



Zac Efron con Ashley Tisdale

1 commento: