lunedì 25 maggio 2015

MODA & MODI

Lodovica Fusco, è "moodwood" a Trieste


Legno, carta vetrata, impregnante, punzonatrice, lucidatrice, trapano da falegname. Nessuno ci crederebbe che quest’attrezzatura non è servita a rifare il parquet di casa, ma a creare accessori dai materiali robusti e l’anima aerea. Lodovica Fusco, la giovane designer triestina che firma la linea COLLANEvrosi, ha trovato il suo “woodmood”.

Legno di betulla, ottone e rame per il collare "Woodmood" (foto di Nika Furlani)

Si chiama così la piccola collezione, per ora di prototipi, nata intorno ai concetti di sostenibilità, bioenergia, rinnovabilità, antisismicità, con al centro del progetto la materia che racchiude tutte queste caratteristiche, antica e contemporanea insieme: il legno.


Anche Swarovski nel braccialetto della collezione "Woodmood" di Lodovica Fusco (f. Nika Furlani)
Difficile immaginare una collana, un bracciale, un anello, un “tirapugni” di legno che non siano pesanti e ingombranti, che possano essere indossati con un pizzico di ironia e non soltanto guardati con la curiosità che si riserva ai pezzi di puro design.
Eppure, questi bio-gioielli sono leggeri e malleabili, si adattano a polsi e dita allo stesso modo in cui una bio-casa assorbe scosse e urti.
Perchè Lodovica ha utilizzato il legno proprio come un materiale da costruzione per il corpo. Ha scelto l’avio di betulla e l’ha lavorato con la tecnica dei liutai. L’ha tagliato, pulito, limato con la carta vetrata, ha modellato i pezzi con acqua e calore, trattandolo infine con impregnante e vernice semi-lucida da barche per dargli una sfumatura miele. Collane, collari, anelli e braccialetti prendono forma da un altro assemblaggio che richiama le tecniche dell’architettura: i dischi di betulla, piegati in due, si alternano infatti a inserti di ottone e rame, tutti mobili, e sono fissati con chiusure a vite.
La sfumatura miele del  legno è ottenuta con  vernice semi-lucida per barche
Su alcuni pezzi, una spruzzata di Swarovski colorati “simula” le gocce di resina, incastonate nel legno con un piccolo trapano da falegnameria e fissate con la colla, a prova di colpi: danno luce e richiamano l’idea di una materia viva, che trasuda.

Tutti i pezzi sono scenografici, importanti (insomma, ci vuole un po' di disinvoltura...), ma la sensazione è di calore e indossabilità. (Combiné, piazza Barbacan 4 Trieste; www.collanevrosi.it)

@boria_a

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