sabato 4 giugno 2016

LA MOSTRA

Un FiloRosso di gioielli di tessuto, tra Isola d'Istria e Muggia


Agatha Ruiz de la Prada e Isabella Bembo



Un “FiloRosso” di gioielli contemporanei lega, fino a domenica 5 giugno, Muggia e Isola d’Istria. Collane, anelli, spille, dove protagonista è il tessuto, creati in esclusiva per la manifestazione da artisti di vari paesi europei, e quest’anno anche americani e israeliani, sono ospitati a Palazzo Manzioli, sede della Comunità degli italiani del centro sloveno, e al Museo Carà di Muggia. È la quarta edizione della Biennale internazionale del gioiello contemporaneo (che ha avuto una prima vetrina nel dicembre scorso), curata da Isabella Bembo insieme a Sandra Kocjancic e Simonetta Cigolotti, promossa dal Comune di Muggia e dalla Provincia, nel 2015-2016 in sinergia con l’amministrazione di Isola.


Isola merita una puntata per ammirare, tra i settanta pezzi degli altri concorrenti, il gioiello vincitore della Biennale, la collana “Peter Pan” firmata dall’artista orafa francese Alix Tran, piccolo capolavoro di delicatezza e poesia, che ha messo subito d’accordo la giuria internazionale e la madrina della kermesse, la stilista spagnola Agatha Ruiz de la Prada, fan di “FiloRosso”, ai cui artisti ha aperto le sue boutique di Parigi, Madrid e Milano. Alix Tran, 29 anni ha realizzato un collare di lino bianco “invaso” da piccole mosche di rame, assiepate dove il tessuto cede, con un’allusione al tempo che scorre e alle ferite che lascia, su cui gli insetti si fermano.


Il col claudine dell'artista francese Alix Tran


A Palazzo Manzioli sono in vetrina anche le opere segnalate a “FiloRosso”: gli anelli dell’israeliana Sigal Meshorer, mutabili a piacere giocando con il tessuto di lino, la spilla della macedone Biljana Klekackoska, che recupera la tradizione della filigrana del suo paese per incorniciarvi parole d’amore scritte su seta, la collana di un’altra israeliana, Noga Harel, piccoli sacchetti di organza sospesi tra perle e coralli, che racchiudono fiori d’aglio, lo scultoreo anello-guanto in seta e argento della slovena Aleksandra Atanasovski, e il pendente della tedesca Heidemarie Herb, una chiave imprigionata in un pezzo di cotone striato di pigmento rosso, simbolo di dolori personali e universali. In questo spazio c’è anche l’artista tessile friulana Flavia Eleonora Michelutti, che propone una collana “reliquiario”, citazione della gioielleria vittoriana del lutto.

La collana dell'israeliana Noga Harel: coralli, perle, cristalli e sacchetti di organza con fiori d'aglio


 
Sébastian Carrè, premio Jeune créateur a Parigi nel 2015




 
Biljana Klekackoska



 
Il pendente della tedesca Heidemarie Herb



 Tre gli omaggi di FiloRosso. Al “Carà” di Muggia, l’artista tessile torinese Silvia Beccaria, in mostra anche alla Triennale di Milano, con le sue gorgiere di gomma e carta ispirate ai costumi di XVI e XVII secolo, e il croato Nenad Roban, docente all’Università di Zagabria, con bijoux ricavati da materiali poveri: cartone, filtri per il tè, plexiglas, legno di vite, anelli per le tende. Alla galleria “Drat” di Isola, invece, l’israeliana Vered Babai, per la prima volta in Italia: anelli e spille, d’argento, piume e fibre vegetali.


Anello-scultura della slovena Aleksandra Atanasovski

Patrizia e Nelly Bonati: Me&Te Me(tallo) & Te(ssuto)



@boria_a

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