mercoledì 22 giugno 2016

 MODA & MODI

Al mare senza prefissi

 
H&M, beachewear 2016



 È una mia impressione o il beachwear, in sostanza i costumi da bagno, sta attraversando una rassicurante fase di normalizzazione? Sfoglio virtualmente la collezione di H&M, ricca di modelli, tinte e fantasie, piacevole e alla portata di chiunque.

Perchè, diciamocelo: se è vero che tutti guardiamo le vetrine con costumi che veleggiano abbondantemente oltre i cento euro, alla fine ripieghiamo su proposte che costano un quarto e per una serie di semplici motivi: acqua e sole rovinano anche il tessuto più pregiato, rammolliscono le bretelle dei top con conseguente cedimento di contenitore e contenuto, allentano gli slip facendo sfuggire quanto vorremmo custodire. Morale? Tanto vale comprarne uno nuovo ogni anno o due senza piangere sull'investimento.

Punto secondo: più il costume costa, più è carico di inutili chincaglierie, fa fatica ad asciugarsi e ci costringe a lavaggi certosini (a mano) che nemmeno un velo da sposa, pena il sacrificio di pietruzze, paillettes e perline nel cestello della lavatrice, impossibili da rimettere a posto, quand'anche sfuggissero al risucchio del filtro. Oppure è il costume firmato da un designer mani di forbice, che, con un pizzico di masochismo, si sbizzarrisce in un inestricabile labirinto di lacci, incroci, intrecci, dimenticando di fornirci le istruzioni per indossarlo senza dar prova di abilità contorsionistiche o riemergerne dopo una giornata al sole con l'epidermide zebrata.

Il sollievo, però, non è solo di sostanza, ma soprattutto di forma. Nei siti modaioli non rintraccio più il cosiddetto quadranga (e la cosa, confesso, mi strappa un wow di entusiasmo), quel costume intero tagliuzzato sui fianchi, che, di esotico, come a torto suggerisce il nome, ha solo l'abbronzatura a strisce pedonali che lascia sui fianchi. 


Sparito il trikini, con short supplementari sopra gli slip. Anche il monokini, il due pezzi congiunto dalla striscia centrale sulla pancia, pare cancellato per assoluta impraticabilità (e bruttezza): la corsia centrale di lycra è meglio non immaginarla serpeggiare su placide pance non scolpite e comunque non sta mai tesa a meno di non giacere immobili e supine tipo salma. E poi: c'è qualcuno che si meraviglia che spariscano i top high neck, dall'ombelico al collo, o che non si trovi una bagnante così stoica da togliersi il reggiseno per sigillarsi in un bralette, il bustino da indossare sotto il solleone?

 L'estate che non arriva aumenta l'ansia di libertà: basta un banalissimo bikini senza prefissi per soddisfarla.

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