martedì 22 novembre 2016

MODA & MODI 

 L'insostenibile leggerezza del piumino discount



Lidl sempre più fashion. No, non è una spesa couture, nessuna salsiccia in offerta griffata Valentino o gloss per labbra con l’autografo di Cavalli. Le mini-collezioni create in esclusiva dai grandi nomi per i grandi magazzini - H&M, per esempio, pioniere del cheap & chic, che ha portato tra i suoi scaffali un esercito di stelle, da Lagerfeld a Balmain - sono operazioni sfruttate. Adesso è il discount che fa moda, nel senso che ne crea una di sua, senza arruolare designer a tanti zeri per mettere il timbro su straccetti che andavano bruciati in poche ore da clienti invasate. Se straccetto dev’essere, tanto vale farselo in casa, risparmiando anche sul designer.

È proprio Lidl, colosso teutonico di alimentari a buon mercato, a proseguire imperterrito nell’assalto alle cristallerie del lusso: dopo linee uomo, donna, bambino, lingerie, la sua discount fashion punta allo sport. E mica in un posto qualunque: il pop up store, negozio temporaneo che sarà aperto dal 24 al 26 novembre per lanciare sul mercato #LidlSki, collezione per lo sci, si insedierà per due giorni in rue Antoine Dansaer 1000 a Bruxelles, nell’ex negozio di Marc Jacobs. Dal 28 novembre le giacche a vento pannoniche saranno disponibili in tutti i supermercati Lidl. Nel settembre scorso, un lancio analogo il colosso l’aveva ideato per la sua linea d’abbigliamento Esmara: un negozio temporaneo ad Amburgo sulla strada del lusso Wall Neue, fianco a fianco a negozi di Vuitton, Gucci, Ferragamo ed Hermès. Non meno aggressivo un altro gigante tedesco del discount, Aldi, che, in attesa del prossimo sbarco in Italia, ha pure cominciato a vendere abiti.
 

Non solo fast couture, con le firme a portata di scaffale e di qualsiasi tasca, per sentirci tutti ugualmente poveri ma belli e soprattutto (poveramente) griffati. Ora è il no-logo da quattro soldi che occupa i templi del lusso, vendendo piumini che costano cento volte meno. Gli hard discount hanno già aggredito le catene di abbigliamento low cost e ora sfidano i brand inarrivabili sul loro terreno. Ma non c’è niente di eroico o di democratico, nessun Davide anonimo contro il Golia firmato, e non solo perchè sempre di giganti si tratta. Il piumino deluxe e quello discount hanno qualcosa in comune: sono prodotti nei paesi dove il lavoro si paga in spiccioli, Bangladesh e Cina per il gruppo tedesco. Il resto è questione di numeri. Da Lidl entriamo in milioni, nel monomarca no. Con l'inganno che scegliere il vestito del supermercato ci fa sentire sostenibili, perfino solidali.
@boria_a

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