lunedì 20 aprile 2020

MODA & MODI

 Il lusso di riscoprire il tempo. Lungo



Balenciaga, Parigi Fashion Week 2020


Tempo è la parola di cui la moda si sta riappropriando in questi mesi. Un tempo che rimette le stagioni al proprio posto. Usciremo di casa per acchiappare ancora le novità della primavera e goderci le collezioni dell’estate, senza ritrovarci a guardare i nuovi cappotti in pieno agosto, accanto ai saldi di una stagione appena iniziata e già bruciata. Pre, cruise, resort, holiday, termini che ai più non dicono niente, sono tutte le collezioni di vestiti e accessori che finora hanno moltiplicato il tempo cronologico, raddoppiato il calendario, inventando stagioni inesistenti per riempire i buchi tra autunno e primavera, estate e inverno. Guardaroba limitati e preziosi, destinati a catturare chi ha i mezzi per sfuggire al tempo meteorologico e col freddo vola al caldo e col caldo cerca la neve.

Collezioni trans-stagionali che hanno ridotto a una linea orizzontale anche i picchi del nostro desiderio: tutto, e nuovo, è stato sempre a disposizione, a dispetto del clima e del mese, pellicce e costumi, privandoci - sia chi può comprare sia chi si limita a sfogliare la pubblicità - del tempo impagabile dell’attesa e della sorpresa.
Ma adesso che i viaggi, nella crudele democratizzazione dell’emergenza, sono cancellati e in un futuro prossimo saranno comunque limitati, soppesati, centellinati?


Giorgio Armani ha scelto due verbi: rallentare e riallineare, uno conseguenza dell’altro. Ovvero, tagliare la moltiplicazione di collezioni, spezzare il ritmo perverso che la fast fashion, con la produzione pressochè settimanale di prodotti a basso costo e con altissime devastazioni ambientali, ha imposto anche ai brand del lusso, obbligati a coprire ogni spazio temporale con un prodotto fintamente nuovo, con varianti minimali, per non essere spiazzata dai grandi magazzini, senza che i consumatori in realtà lo richiedano. Ritmi forsennati che gonfiano la spettacolarità delle sfilate, spesso per mascherare la latitanza delle idee.

Tornare ai ritmi normali e al susseguirsi delle stagioni. Al tempo “vuoto” per apprezzare la qualità e i dettagli di un acquisto, per pensarlo e aspettarlo. Restituire, anche a chi il prodotto lo crea, il tempo per guardarsi intorno e saperlo interpretare. Un tempo “lungo”, come quello ritrovato in questi mesi, che ha a che fare con stabilità, affidabilità, durata. Tutte parole che il senso del tempo lo contengono.

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