mercoledì 3 dicembre 2014




MODA & MODI

Il dna di Margiela

John Galliano

Lui, l'enfant terrible delle passerelle, il geniaccio incontrollabile, vittima dei suoi stessi eccessi. Lei, una griffe iconica, minimale, intellettuale, lontana dai riflettori, senza volto come il suo fondatore, Martin Margiela. In mezzo Renzo Rosso, tycoon del denim e imperatore della holding sotto le cui ali si celebra questo stravagante matrimonio: John Galliano, da tre anni reietto del fashion business dopo gli insulti antisemiti rivolti a una coppia in un bar, e la Maison Margiela, che si identifica per eccellenza con l'idea di "studio", di gruppo di lavoro, senza primedonne da mettere sull'etichetta, perchè bastano quattro punti bianchi cuciti all'esterno dei capi per riconoscerla.

Ebbene, Renzo Rosso, che controlla Margiela con la sua holding Only The Brave, ha scelto Galliano per il ruolo di direttore creativo del brand, affrancandolo da quel dimenticatoio dov'era caduto dopo la cacciata da Dior.
Lo stilista ingombrante per eccellenza, con i suoi show colti ed esagerati, pirotecnici e grandiosi, con le sue citazioni storiche e il nome Galliano stampigliato pressochè ovunque, dalle mutande agli abiti-sottoveste, guiderà la casa di moda che i fan adorano proprio perchè da iniziati, colori neutri e glamour quasi chimico. Basterebbero questi indizi a suggerire che no, questo matrimonio non s'ha da fare, che Galliano il pirata non può funzionare in coppia con uno dei brand dall'identità più potente ma più defilata.

Vero è anche che la Maison Margiela non è più quella del suo fondatore. Che l'ingresso di Renzo Rosso, se ne ha fatto un successo commerciale incontestabile, sottraendola dal destino dei brand di nicchia, ne ha anche cambiato (personalmente direi compromesso) il dna. Ha trasformato il cerebrale Margiela in un'etichetta molto più attenta al mercato, meno difficile da portare e più incline a compiacere i gusti dei consumatori. John Galliano potrebbe essere un'altra mutazione, la più potente, forse quella definitiva, anche perchè accompagnata da un urto pubblicitario mondiale (con conseguente spasmodica attesa per le prime collezioni "Margie-llano" 2015).
I guru della moda plaudono, ripetendo alla noia che Galliano sa "tagliare", sa essere "minimale" (requisiti indispensabili per quel che resta di Margiela) e "ha anche chiesto scusa". Che i cambiamenti sono la rigenerazione, l'evoluzione.
Così il Renzo Rosso che riaccoglie la pecorella smarrita nel fashion biz induce a sospendere il giudizio. Auguri a John Galliano, con un filo di nostalgia per l'invisibile Martin Margiela.
      twitter@boria_a 

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