domenica 1 marzo 2015

MODA & MODI: geneticamente modificati da Xiao Li
La collezione con cui Xiao Li ha vinto il Diesel Award a Its 2013, Trieste

Xiao Li è diventata grande ma non perde la voglia di giocare. I suoi colori sono cambiati, nella nuova collezione invernale la palette si è fatta decisa: torba, bluette, zucca, nero.
Xiao Li, autunno-inverno 2015
Questa timida ragazzina cinese aveva incantato a Trieste il pubblico di Its 2013 con le sue donne di zucchero filato, senza spigoli, calate in gonne, giacche, pull, cappotti come in involucri protettivi di gommapiuma, figurine di una favola per bambini, gialle, azzurro stinto, lilla e salmone. L’abilità di Xiao Li nel combinare lana e silicone le aveva guadagnato il prestigioso Diesel Award, catapultandola poi, con una capsule sviluppata dalla collezione “triestina", nelle vetrine di 10 Corso Como.

Non più favole, ma il consumismo e il cibo geneticamente modificato sono al centro dell’autunno-inverno 2015 in passerella alla London Fashion Week. Temi forti, che richiedono tinte altrettanto forti.
Questa volta la sua bravura nel maneggiare i materiali si esercita in grandi sagome – un pomodoro, una bottiglia di profumo – sovrapposte a maglioni e cappotti per creare effetti 3D, con un vago tocco da cartoonist. Sfilano giacche, abiti lunghi e corti, con colli e inserti che creano un singolare effetto ottico, una sensazione di sdoppiamento. Il mood ricorda la fast fashion di Moschino, che qualche stagione fa ha pescato nei colori, nei contenitori e nelle divise di McDonald's per farne oggetti di lusso e di desiderio, lasciando una scia di polemiche.
Il gioco di Xiao Li è più leggero e lei sa condurlo con ironia. Si diverte a simulare un cappotto doppiopetto sopra un maglione oversize, si chiede “can science make a better perfume?” sopra la boccetta stilizzata, mischia le lettere del pomodoro ogm e inevitabilmente lo sguardo ci cade sopra e aiuta a mettere a fuoco il “concept”.
Resta un dubbio. Quand'è che la tecnica e l'inventiva dei nuovi designer si applicheranno a capi in grado di scendere dalla passerella per essere indossati, per diventare prodotti per il mercato, senza trasformare nessuno in un personaggio da corso mascherato, per quanto perfetto?


La capacità tecnica e l'inventiva di Xiao Li sono evidenti, non ha più bisogno di dimostrarle come in un concorso o in una collezione da fine master.
"Can science make a better perfume?"

La portabilità, il senso dell'equilibrio, si sono un po' persi per strada, è prevalsa la voglia di stupire con gli effetti.

Che colpiscono, ma non convincono.
"Avoid fashion", scrive Xiao Li su uno dei pezzi mettibili. Questa è la strada.
Avoid fashion, avverte Xiao Li
Ma pensare a un consumatore finale che non venga geneticamente modificato dai vestiti, per lei, come per molti emergenti, sembra il passaggio più difficile.
@boria_a


Il pomodoro ogm applicato sul maglione oversize

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