lunedì 30 marzo 2015

MODA & MODI: Pretty Woman prostituta-principessa che piace a Dior


Julia Roberts e l'haute couture S/S 2015 di Dior

Pretty woman ha festeggiato i venticinque anni. Dell’anniversario del film si è parlato molto, soprattutto perchè, a distanza di un quarto di secolo, l’amore della prostituta Vivian-Julia Roberts per il miliardario Edward-Richard Gere continua a tenerci incollate al divano alla milionesima replica. Più della longevità da piccolo schermo, però, colpisce quella del guardaroba di lei, in parte disegnato, in parte assemblato dalla costumista Marilyn Vance.
Secondo i criteri della moda sono passate ere geologiche. Abbiamo bruciato le spalle quadrate, sono caduti in disgrazia i pantaloni bumster, morti e resuscitati i leggings, “riscaldati” periodicamente come minestre gli abitucci a fiori, il tartan, la salopette e la zampa di elefante. Era il 1990 quando la stangona Julia, ventenne, cavalcava Rodeo Drive in miniabito stretch e cuissard di vernice agitando invano la carta di credito del suo cavaliere per comprare qualche vestito che la rendesse presentabile in società.
L'abito a pois per il polo (foto Cordon Press)
Era il modello più azzardato, quello del mestiere di strada, che la Vance diceva aver copiato da un suo costume da bagno, ma pari pari l’abbiamo rivisto quest’anno sulla passerella primavera-estate della haute couture di Dior, “citato” filologicamente, stivaloni compresi, nella variante rosso acceso.

Venticinque anni sono passati dall’abito a pois su fondo mou per il pomeriggio di polo, da allora riproposto incessantemente e anche nello stesso, ostico colore, vieppiù quest’anno che i pallini ritornano in auge. E altrettanto “datati” sono il vestito da cocktail di pizzo nero del primo appuntamento con Gere e la pennellata fuoco con scollatura a cuore che Vivian indossa a teatro, quando, piangendo per Violetta, s’innamora dell’opera. In mezzo, tra i pezzi “iconici”, il tailleur maschile coi bermuda e l’abito-soprabito bianco e manica a tre quarti, tutti “vecchi” pezzi attuali, appena rivisitati in qualche sfilata.
Molti hanno spiegato il segreto del film: lei è una battona ma si vuole bene, usa il filo interdentale, ha rispetto di sè e le piacerebbe tornare a scuola. Vale anche per il guardaroba. È “misurato”, mai volgare, nemmeno quando fa il mestiere. Procede per sottrazioni progressive, senza rompere l’equilibrio. Vivian non si metterebbe quella creazione di Versace che inguaina una Marcuzzi senza mutande nell’ultima puntata dell’Isola dei famosi. E noi amiamo Pretty Woman per questo, perchè in una settimana sostituisce gli stivaloni a mezza coscia con jeans e blazer blu, rimanendo credibile, se stessa da prostituta a principessa. Ci piacciono le favole più dei talent, come a Dior.

@boria_a
Alessia Marcuzzi in Versace nell'ultima puntata dell'Isola dei famosi

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